Sanità: farmaci oncologici, Poma di Mantova, scontro Lorenzin-Gallera

Milano – “Apprendiamo con incredulita’ e stupore la notizia battuta dalle agenzie di stampa secondo la quale il ministro Lorenzin avrebbe dichiarato che ‘le procedure oncologiche applicate all’Ospedale ‘Carlo Poma’ di Mantova sono fuori dalle linee guida nazionali e internazionali’, visto che nella relazione che lo stesso ministero ci ha inviato lo scorso 9 novembre, al termine del sopralluogo effettuato nella struttura ospedaliera mantovana, non compare alcun riferimento alla somministrazione dei farmaci per via ‘locoregionale’, ma solo delle raccomandazioni di carattere gestionale per migliorare il clima lavorativo all’interno della struttura”. Lo ha detto l’assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera commentando le dichiarazioni del ministro della Salute Beatrice Lorenzin, riportate dalle agenzie di stampa in merito alle procedure oncologiche adottate dall’ospedale ‘Carlo Poma’
di Mantova. “Non possiamo credere- ha sottolineato l’assessore- che il ministro possa aver scelto un ‘question time’ della Camera per comunicare importanti informazioni che riguardano una nostra struttura ospedaliera e che risultano essere tra l’altro difformi dalla realta’. Come comunicato dall’azienda ospedaliera, infatti, al Poma di Mantova la terapia locoregionale viene eseguita come trattamento individualizzato e non standardizzato su tumori pancreatici e epatici utilizzando farmaci attivi per via orale e arteriosa”. “Ricordo inoltro- ha concluso Gallera – che oltre all’ispezione del Ministero, che ribadisco non ha evidenziato alcuna criticita’ sui protocolli sanitari adottati nel reparto di oncologia, Regione ha effettuato due distinte audit, una interna dell’Asst e una esterna affidata dall’Ats al professor De Braud dell’Istituto Tumori di Milano, dalle quali non erano emerse carenze o procedure inappropriate da parte del reparto di Oncologia”.