Lingue straniere: milanesi promossi, dal 6 al 7

Milano – Lingue, milanesi promossi con la media del 6/7. Secondo un’indagine della Camera di commercio di Milano di questi giorni con circa 400 milanesi, sono molto preparati nella terminologia legata agli eventi. La maggior parte degli intervistati, il 61% conosce il vero significato del “Blue Monday” (il terzo lunedì del mese di gennaio comunemente noto come il giorno più triste dell’anno) e l’85,4% sa cosa aspettarsi durante il “Black Friday” (la giornata successiva al Giorno del ringraziamento che tradizionalmente dà inizio alla stagione dello shopping natalizio).Piuttosto ferrati anche nelle espressioni grammaticali: circa il 70% traduce correttamente “sono d’accordo con te” (I agree with you) e “le persone sono” (people are) mentre solo il 26% conosce la traduzione esatta di “I know my chicken” (conosco i miei polli).Meno abili nell’utilizzo dei cosiddetti “false friends”: il termine “to firm up” (“rassodare”) è tradotto correttamente dal 33,6% degli intervistati, mentre il 29% è convinto che “la società di” sia il vero significato di questa parola. Anche il termine “dependant” trae in inganno: la maggior parte degli intervistati (27,7%) attribuisce al termine il significato di dipendente (di lavoro); mentre appena il 25% conosce la sua traduzione esatta (“familiare a carico”). Infine, il termine “incident” crea non poca confusione: il 30,8% non conosce il vero significato (incidente) e traduce con “evento”. Lingue importanti per i milanesi: voto 8 da 1 a 10 alla necessità di conoscerle. Ma danno voto 6 alla diffusione effettiva. Vorrebbero rafforzare la conoscenza a scuola (26% e negli uffici pubblici (24%). Va meglio nelle imprese per il 33%. Il 72% parla inglese, il 47% francese, il 20% solo italiano. Ai primi posti tra le lingue straniere più conosciute dai milanesi: l’inglese (72,1%), il francese (46,7%), lo spagnolo (21%), il tedesco (12,6%) e il russo (1,8%). Il 19,2% degli intervistati parla solo italiano. I milanesi vorrebbero sapere di più inglese e cinese. Per la maggior parte degli intervistati (67,2%) l’inglese dovrebbe essere più diffuso di ora, seguito dal cinese (17%), l’arabo (11,3%), il russo e lo spagnolo (10%), il tedesco (7,4%) e il francese (5,6%). Il 20,3% ritiene che tutte le lingue andrebbero migliorate.