Cgia: non demonizzare i voucher, sono solo lo 0,3% delle ore lavorate

Mestre – Nel 2015, ultimo dato disponibile, l’incidenza delle ore lavorate con i voucher è stata pari ad appena lo 0,3 per cento del monte ore complessivo nazionale del lavoro dipendente. Una percentuale, quella denunciata dall’Ufficio studi della CGIA, insignificante che ridimensiona, dal punto di vista statistico, la demonizzazione alimentata in questi mesi nei confronti dei voucher che da qualche anno disciplinano nel nostro Paese il lavoro occasionale e accessorio. A fronte di 29 miliardi di ore lavorate nel 2015 da tutti i lavoratori dipendenti presenti in Italia, si stima che 1,3 milioni di persone circa siano state impiegate con i voucher per un numero di buoni-lavoro riscossi pari a 88 milioni. Rapportando quest’ultimo importo al dato complessivo delle ore lavorate, emerge che l’incidenza dell’utilizzo dei voucher sul monte ore complessivo a livello nazionale è pari allo 0,31 per cento: sale allo 0,47 per cento nel Nordest, si allinea al dato medio nazionale nel Nordovest, scende allo 0,25 per cento nel Centro per attestarsi allo 0,21 per cento nel Mezzogiorno. Come hanno ricordato nel comunicato congiunto del 28 dicembre scorso l’Istat, l’Inps e l’Inail, i quasi 88 milioni di voucher riscossi nel 2015 corrispondono a circa 47.000 lavoratori annui e rappresentano solo lo 0,23 per cento del costo del lavoro presente in Italia. I dati regionali, infatti, ci dicono che l’incidenza delle ore lavorate con i voucher sul monte ore complessivo è nettamente inferiore alla media nazionale in Calabria (0,13 per cento), in Sicilia (0,12 per cento), nel Lazio e in Campania (entrambe allo 0,11 per cento). Regioni, queste ultime, che hanno un tasso di disoccupazione che in alcuni casi supera il 20 per cento e un’incidenza dell’economia sommersa dovuta al lavoro irregolare sul valore aggiunto regionale pari al doppio del dato medio registrato nel Nord. Tra le realtà che ne hanno fatto un maggiore utilizzo, invece, il Friuli Venezia Giulia (0,60 per cento), le Marche (0,58 per cento), la Sardegna (0,49 per cento), l’Emila Romagna (0,47 per cento) e il Veneto (0,46 per cento). La Lombardia con 16 milioni di voucher staccati è cresciuta negli ultimi due anni del 168,7%, una incidenza dello 0,29% delle ore lavorate.