Fiom: in Lombardia i metalmeccanici perdono 5mila posti di lavoro

E’ Mirco Rota della Fiom lombarda a tratteggiare la situazione dei metalmeccanici in Lombardia. “Un anno nuovo con problemi vecchi per i quali servono interventi e non chiacchiere: bisogna investire sull’industria e sul lavoro”, sottolinea Rota. Un pressing alimentato dalle incertezze che ancora gravano sul comparto dopo un 2016 chiuso con quasi 5.000 licenziamenti solo nelle aziende con più di 15 dipendenti. “Il dato – sottolinea Rota – dimostra la perdurante difficile situazione di molte imprese metalmeccaniche”. L’attenzione del sindacato, oltre che alla sfida per vincere la precarizzazione – connessa anche all’impennata dei voucher -, è rivolta alle vertenze in molte aziende lombarde il cui futuro incerto riguarda migliaia di occupati. In Brianza, ricorda la Fiom, è il caso della Linkra dove “400 lavoratori vivono incertezze, in un settore, quello delle telecomunicazioni, pesantemente colpito negli ultimi anni. L’azienda è in cerca di un acquirente”. Sempre in Brianza, obiettivo puntato sulla Candy di Brugherio “con i 300 esuberi dichiarati dalla proprietà, oggi in contratto di solidarietà”. Nella vicina Milano nebulosa “rimane la prospettiva dello stabilimento Alstom ferroviaria di Sesto San Giovanni”. A Legnano timori per i 150 dipendenti della Franco Tosi, che potrebbe «lasciare la sede storica». Anche Bergamo ha fatto i conti con la crisi, come pure Mantova e il Bresciano dove, tra l’altro, rimane aperto il caso che interessai 145 addetti in carico allo stabilimento Stefana di via Bologna a Nave (fermo da oltre due anni), in concordato preventivo: è ancora in attesa di un compratore che dia prospettive all’attività e alle maestranze garantite dalla Cassa in deroga fino al prossimo febbraio.