Buona scuola: accordo Fedeli-sindacati sulla “mobilità”

Roma – Il neo ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli ha incontrato le organizzazioni sindacali di categoria per verificare l’applicazione della “buona scuola”. L’incontro ha prodotto un “accordo politico” che modifica parzialmente l’obbligo per ogni docente di restare al suo posto per tre anni per poi, in caso di trasferimento, finire negli “ambiti”, bacini territoriali legati alle province, ed essere scelto da un preside in base a competenze e curriculum. A partire dalla prossima primavera invece ogni insegnante di ruolo potrà chiedere di essere trasferito in un’altra scuola vicino a casa e indicare quale, fino a un massimo di 5 istituti: se non ci sarà posto per lui, avrà altre 4 possibilità. Inoltre potrà scegliere fino a 10 province (15 se non sceglie la scuola): se da Udine, ad esempio, non riuscirà a trovare una cattedra a Palermo, potrà indicare anche le province vicine. “Quella siglata – spiega Valeria Fedeli al Corriere Della Sera – è un’intesa a favore della scuola, abbiamo avviato un percorso di responsabilità e serietà che mette al centro il funzionamento del nostro sistema di istruzione”. L’obiettivo, spiega, “è il miglioramento delle condizioni della scuola, pensando a chi ci lavora e a chi la frequenta». E poi, «si tratta di una misura straordinaria, esclusivamente per la mobilità dell’anno scolastico 2017-2018: resta fermo infatti l’obiettivo prioritario, chiaramente indicato dalla 107, della continuità didattica”. Per i sindacati Flc Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Snals-Confsal: “È frutto di un meticoloso lavoro di mediazione favorito anche dall’atteggiamento di attenzione e apertura al dialogo assunto dalla ministra Fedeli a partire dall’incontro del 22 dicembre”.