Milano – A Milano l’Associazione Zona Tortona Savona ha rinnovato il suo Consiglio eleggendo Federico Gordini, 35 anni, imprenditore e comunicatore milanese (fondatore nel 2009 del Milano Food Week) alla carica di presidente. Il nuovo Consiglio dell’Associazione – che aderisce a Confcommercio Milano e riunisce le attività delle vie Tortona, Savona, Voghera, Montevideo, G.B. Cerano, Novi, Bergognone e Stendhal – è uno specchio fedele della molteplicità di settori che caratterizzano le imprese della zona: dai locali di somministrazione alle location di eventi; dalla moda, design, al mondo dell’hotellerie. L’obiettivo del nuovo Consiglio dell’Associazione Zona Tortona Savona è quello di costruire una fortissima interazione tra le varie attività che consenta, in presenza di grandi eventi – dal design alla moda, alle importanti mostre promosse da grandi istituzionali culturali come il Mudec – di creare una contaminazione in modo da coinvolgere tutte le attività del quartiere rendendolo fortemente tematizzato. Una piattaforma che nasce con l’obiettivo di rendere il quartiere attrattivo anche negli altri periodi dell’anno: un sistema accogliente e performante che consenta lo sviluppo di nuove iniziative. Il neopresidente Federico Gordini commenta: “il sistema imprenditoriale della zona Tortona Savona ritorna da oggi ad avere una voce forte e coesa: quella di un’Associazione che finalmente rappresenta tutti i settori cardine del quartiere. La nostra sfida è quella di trasformare il quartiere in un polo che attragga pubblico durante tutto il corso dell’anno, al di là dei momenti che ci caratterizzano e portano i nomi della nostra zona nel mondo come la Design Week e le Settimane della Moda”. Gordini parla dei ritardi relativi al ripristino del ponte sullo scalo ferroviario Genova: “numerose le mancanze comunicative da parte dell’Amministrazione susseguitesi dalla chiusura del ponte – gli esercizi commerciali hanno la necessità di far sentire maggiormente la propria voce. Molti dei nostri associati hanno subito dure conseguenze dalla chiusura del ponte con perdite registrate che in alcuni casi superano il 50% del fatturato: alcuni imprenditori sono stati costretti a licenziare collaboratori di fronte ai cali di incasso. E ogni giorno che passa costa migliaia di euro ai nostri operatori commerciali. Abbiamo bisogno di tempi brevi e informazioni certe. L’Associazione – in coordinamento con Confcommercio Milano – deve diventare sempre più attore fondamentale nella definizione dei profondi cambiamenti che la zona subirà nei prossimi anni: a partire dalla riqualificazione dello Scalo di Porta Genova dalla quale dipenderà la futura identità del quartiere”.