FederModaMilano: ripresa difficile, Milano un po’ meglio (3)

Milano – “I dati dell’andamento del nostro settore – commenta Borghi- sono in linea con un contesto economico in cui l’elemento predominante continua ad essere la mancanza di slancio della ripresa, nonostante qualche timido segnale sembra arrivare dall’incremento, nell’ultimo trimestre, dello 0,3% del Pil. Un segnale positivo che, se confermato a fine anno, vedrà presumibilmente una crescita dello 0,8% per il 2016. Il dettaglio, tuttavia, beneficerà dei presumibili effetti positivi soltanto in un secondo momento”. Nati-mortalità delle imprese (dati Camera di Commercio di Milano): anche in questo caso, pur in presenza di un dato negativo, Milano si comporta leggermente meglio del resto d’Italia: 2.841 le imprese del dettaglio moda attive al 30 giugno 2016, erano 3.054 nel 2012 (- 7%). Il dato italiano è 125.569 al 30 giugno rispetto a 137.001 nel 2012 (- 8,3%): sette negozi al giorno in meno – rileva FederModa – nelle nostre strade. Un dramma anche sul piano occupazionale, con oltre 2.600 posti di lavoro persi. Tuttavia il nostro Paese – evidenzia FederModa – mantiene, rispetto al resto d’Europa, la sua peculiarità con una percentuale di penetrazione del dettaglio tradizionale multibrand di qualità (27,7%) superiore a quella degli altri Paesi (più vicina all’Italia è la Spagna con il 27%). Transazioni tax free, in valore, degli stranieri (dati Global Blue): nei primi 6 mesi del 2016 in Italia sono in calo del 7% rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente. Meglio anche questa volta Milano con un segno negativo inferiore (- 5%). Un dato che preoccupa FederModa: “lo shopping straniero – rileva Borghi – rappresenta, infatti, una boccata d’ossigeno a fronte di un mercato interno che stenta a ripartire. E’ un dato che, però, va letto anche alla luce dell’effetto Expo nel 2015”. Lo shopping extraUe è prevalentemente cinese (28%) e russo (12%) con i top spender per spesa media che provengono dal Sud-Est asiatico, dai Paesi del Golfo e dagli Usa: Hong Kong (con uno scontrino medio del valore di 1.118 euro), Paesi del Golfo (994 euro), Thailandia (973 euro), Cina (891 euro) e Stati Uniti (882 euro).