Inquinamento: Italia, 66mila morti da particolato

Milano – Allarmante il rapporto 2016 diffuso dall’Agenzia europea per l’ambiente (Eea): 467mila morti premature all’anno causate in Europa dallo smog. Ma la qualità dell’aria in Europa sta migliorando, dice l’Eea. Il rapporto “Qualità dell’aria in Europa 2016” presenta l’analisi della qualità dell’aria in Europa per il periodo 2000-2014 sulla base di dati provenienti da stazioni di monitoraggio ufficiali, tra cui più di 400 città in tutta Europa. Nel 2014 circa l’85% della popolazione urbana nell’Ue è stato esposto alle cosiddette “polveri sottili” (il particolato PM2.5) a livelli ritenuti dannosi per la salute dalla Organizzazione Mondiale della Sanità. Si parla 467mila morti premature in Europa.. Le vittime del biossido di azoto (NO2) sono 71mila e quelle dell’ozono (O3) sono 17mila. Secondo Eea lo scorso anno , l’Italia era tra i Paesi dell’Unione europea che registrava più morti prematuri a causa dell’inquinamento dell’aria. I dati attuali confermano il trend e l’alto numero di decessi in Italia attribuibili agli effetti dello smog soprattutto per il biossido di azoto dovuto agli scarichi delle auto – in particolare dai veicoli diesel – ma anche da impianti di riscaldamento , centrali per la produzione di energia e un ampio spettro di processi industriali. Nel nostro Paese sono 66.630 le vittime del particolato fine (PM 2.5), 21.040 del biossido di azoto (NO2) e 3.380 per l’ozono (O3).