Federalberghi: Airbnb, si alla cedolare secca

Roma – E’ Bernabò Bocca, leader di Federalberghi, in una intervista al Corriere Della Sera a rilanciare la cedolare secca per l’ospitalità light. “Nessuna guerra contro Airbnb. Il nostro è semplicemente uno scontro tra onesti e abusivi”. E poi ancora “questa non è una tassa nuova. Già adesso dovrebbero”. “Ci sono società che si nascondono dietro nomi che, guarda caso, sono gli stessi per centinaia di appartamenti. Nel 2008 c’erano 207 strutture commercializzate su quel portale, oggi ce ne sono 220 mila. È il business degli ultimi anni”, “ci sono città, come Roma per esempio, dove interi palazzi vengono adibiti a questo tipo di mercato abusivamente. Basti pensare a quello che è successo durante il Giubileo. Secondo il Vaticano venti milioni di persone hanno passato la Porta Santa. Da qualche parte avranno pure dormito… Invece gli alberghi non hanno registrato un incremento nemmeno paragonabile. Io non capisco perché non ci sia un po’ più di senso civico contro questo tipo di irregolarità”. E sulla dimensione del fenomeno: “I dati dicono il contrario. Il 79% di questi alloggi viene affittato per oltre sei mesi l’anno. E il 70% non è mai stato abitato da nessuno prima che il proprietario iniziasse questo tipo di business”. “Negli altri Paesi le tasse le pagano”.