Editori: le biblioteche scolastiche hanno meno libri di 5 anni fa

Milano – Piccole e povere. Potrebbe riassumersi così il quadro che emerge dall’indagine a cura dell’Associazione Italiana Editori (AIE) e dell’Associazione Italiana Biblioteche (AIB) per #ioleggoperché e realizzata dall’Ufficio studi AIE sulla situazione delle biblioteche scolastiche italiane, così come evidenziato dalle risposte di1.222 scuole aderenti al progetto che hanno accettato di partecipare all’indagine per fotografare la situazione. Il 97,4% delle scuole italiane ha oggi una biblioteca scolastica, certo, ma con una dotazione di libri notevolmente inferiore rispetto a solo 5 anni fa: in media 2.501 volumi per scuola, nel 2.011 erano 3017. Pochi? Pochissimi se consideriamo che in media questo significa 3,9 libri per studente, mentre nel 2011 erano 4,7. La situazione è peggiorata, non solo come offerta ma anche in termini di spazi: esiste quasi un 10% di scuole tra le intervistate che rispondono di avere sì una biblioteca ma con posti a sedere zero. Emerge una situazione non certo rosea: la spesa complessiva per il funzionamento della biblioteca nel 2016 è di 441 euro, in pratica si è più che dimezzata rispetto ai 1.189 euro investiti nel 2011. Questo si traduce in una spesa media complessiva di 1,18 euro per studente nel 2016 (era di 1,56 euro nel 2011). Non va meglio neppure se si osserva la spesa media per l’acquisto di libri per studente. La biblioteca di ogni istituto ha investito 0,37 euro nel 2016, in calo rispetto al 2011 quando era di 0,57 euro. Calano anche i libri entrati nel patrimonio delle biblioteche: nel 2016 sono 113 in media, erano 130 nel 2011. A rimanere costanti sono le ore giornaliere di apertura della biblioteca: nel 2016 sono 3 ore e 34 minuti in media mentre nel 2011 erano 3 ore e 44 minuti. Una conferma arriva dalle persone addette alle biblioteche che nel 2016 come nel 2011 sono 1,5. Ma quali sono le tipologie professionali che fanno funzionare le biblioteche scolastiche? La maggioranza è rappresentata dagli insegnanti (57,9% nel 2016, erano il 63,5% nel 2011) seguiti dai volontari (nel 2016 sono il 37,1%, erano il 34% nel 2011) mentre solo il 5% è rappresentato da bibliotecari (nel 2011 erano il 2,5%). Nessun dubbio almeno sullo scopo della biblioteca che è la promozione della lettura tra gli studenti (per il 94,7%), il prestito e la consultazione individuale (per il 70,2%) e il supporto alla programmazione didattica (per il 22,8%). Del tutto mancante invece l’inserimento delle biblioteche nel sistema bibliotecario territoriale. Ne fanno parte solo l’11,3%, mentre nel 2011 erano il 10,4%.