Legno: venerdì 8 ore di sciopero, ferme le fabbriche lombarde

Milano – Venerdì 28 ottobre i lavoratori del comparto Legno industria – spiega una nota sindacale Cgil, Cisl e Uil – fermeranno le fabbriche nell’intero paese con 8 ore di sciopero per turno. Questa protesta è stata indetta contro le posizioni ostili e avverse che Federlegno ha esplicitato durante le trattative per il rinnovo del contratto nazionale. Dopo 12 mesi dall’invio della piattaforma, 9 mesi di trattativa, 11 incontri e dopo 7 mesi dalla scadenza del precedente Ccnl, non è possibile porre condizioni capestro per rinnovare il contratto. La richiesta di 140 ore annue di flessibilità lavorando il sabato e la domenica (oltre alle 250 ore di straordinario a disposizione), la richiesta di poter far funzionare le fabbriche con il 65% di lavoratori precari, lo svuotamento della contrattazione aziendale, la richiesta di non definire nessuna cifra di aumento salariale ma solo di definire il principio dei riallineamenti annuali di eventuali futuri aumenti testimoniano la non volontà di sottoscrivere il contratto collettivo nazionale di lavoro. Coniugare le ragioni del lavoro con quelle del mercato è possibile partendo dal presupposto che le parti si confrontano in modo paritario, non dal presupposto che un soggetto decide e l’altro esegue. La gestione dei picchi e dei flessi di produzione la si definisce a livello di fabbrica; il consolidamento occupazionale (che determina la lotta alla precarizzazione sociale e lavorativa) lo si discute in azienda. Il rinnovo del contratto nazionale deve prevedere gli aumenti salariali, altrimenti esso costituisce un ossimoro sindacale che non saremmo mai in grado di condividere. Presidi e iniziative in tutte le province.