Unione Artigiani: nuovi uffici a Milano, per il lavoro e contro il degrado

Milano – Nuovi uffici nel cuore pulsante di una Milano che sta vivendo il suo Rinascimento. Il nuovo presidio dell’Unione Artigiani di Milano, il quarto in città, è stato inaugurato stamane in via Pietro Custodi 3, in zona 5 (Darsena), con l’ambizioso obiettivo di rivolgersi all’intera area sud milanese come centro servizi alle imprese e cittadini. ”Un veicolo – ha spiegato il presidente dell’Unione Artigiani di Milano, Stefano Fugazza – che si propone per facilitare e semplificare il collegamento tra Pubblica Amministrazione, imprese, cittadini e territorio, in un momento di particolare effervescenza della città ed in linea con i 70 anni di attività dell’Unione Artigiani. Milano ospita nel complesso 27mila imprese artigiane – il commento di Marco Accornero, segretario generale dell’Unione Artigiani – di cui 4500 circa nella sola cintura meridionale del capoluogo, verso cui si affaccia appunto questa nostra nuova sede territoriale. Di esse, un terzo hanno un titolare di origine straniera, mentre quasi il 9% vedono una donna alla loro guida. Questo nostro nuovo presidio rispecchia la storia del nostro artigianato ed è un segno tangibile e reale della volontà dei milanesi di ripartire. Anche grazie ad importanti iniziative volte al recupero di spazi sfitti, come da nostra proposta presentata al Comune con apposito progetto, si potranno rilanciare molte attività che altrimenti rischiano di andare perdute, insieme con una efficace lotta al degrado e all’abbandono di interi quartieri. Sotto questo profilo, all’insegna della sussidiarietà, contiamo di stringere sempre più e meglio la fattiva collaborazione con l’Amministrazione Comunale”. Questi nuovi spazi – spiega l’assessore alle Politiche per il Lavoro, Attività produttive e Commercio, Cristina Tajani, presente alla cerimonia – rappresentano un concreto punto di riferimento per chiunque voglia avvicinarsi al mondo dell’artigianato coniugando il saper fare con le spinte innovative dettate della rivoluzione digitale e contribuendo a rinnovare la grande la tradizione produttiva manifatturiera italiana”.