Partecipate: i dati della Corte dei Conti

Roma – E’ il quotidiano “la Repubblica” a offrire un quadro delle partecipate attraverso i dati forniti dalla Corte dei Conti. “Le oltre 7 mila società partecipate da enti locali costituiscono ormai un esercito che si autogoverna da solo, spesso addirittura sconosciuto ai generali che dovrebbero guidarlo. Solo il 35% di quelle aziende si preoccupa di far arrivare acqua, luce e gas nelle case degli italiani, di far girare bus e metropolitane, di assistere anziani e disabili. Il 40% svolge invece generiche attività “strumentali” (per lo più professionali) e il restante 25 non si sa affatto cosa faccia. Un terzo del totale, inoltre, ha più amministratori che dipendenti e un’altra buona fetta riceve finanziamenti pubblici che superano di gran lunga la produzione offerta di beni e servizi. Proprio mentre il governo tenta l’affondo finale per tagliare almeno una parte delle 7.181 aziende pubbliche locali, la Corte dei conti le fotografa impietosamente nel loro stato di totale anarchia, mettendo in risalto soprattutto il ruolo di distributori automatici di poltrone che quegli organismi stanno ormai assumendo in misura preponderante”. “La Corte de i conti è costretta già in partenza a ridimensionare la platea sotto indagine: delle 7.181 partecipate locali, solo 4.217 hanno dati di bilancio disponibili e confrontabili”. “Ed ecco spuntare allora le 1.279 partecipate con più amministratori che dipendenti, che entro un anno dovrebbero sparire, o le quasi tremila con meno di 20 impiegati ciascuna, molte delle quali sono scatole vuote. Ecco le 2.753 società che non offrono servizi ai cittadini, gran parte delle quali in perdita”.