Bpm-Popolare: sindacati uniti, si alla fusione

Milano – Oggi conferenza stampa delle maggiori sigle sindacali a Milano per fare il punto in vista dell’assemblea che sabato deciderà le sorti della fusione e della trasformazione in Spa di Bpm e del Banco Popolare. Presenti i segretari generali delle cinque organizzazioni sindacali più rappresentative nel settore del credito: Fisav Cgil, Agostino Megale; Fabi, Lando Maria Sileoni; First Cisl, Giulio Romani; di Uilca, Massimo Masi e Unisin Emilio Contrasto. “Bene la fusione tra Bpm e Popolare perché consente la nascita del terzo gruppo bancario, una garanzia di stabilità per i lavoratori e per i risparmiatori”, afferma il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni. Le organizzazioni sindacali, a partire dai confederali, sono schierate per il si alla fusione e che faranno valere i loro 7500 voti. Ad oggi, compresi i soci non dipendenti, sono 11mila circa le adesioni in vista dell’assemblea. “Votare no alla fusione, come suggeriscono i pensionati è da irresponsabili”, fanno sapere dal fronte sindacale. Anche perché il rischio di una scalata da parte dei fondi esteri è dietro l’angolo. Sulla governance c’è l’intesa perché nel prossimo Cda possa entrare un rappresentante sindacale dei lavoratori. Per garantire il welfare aziendale è stato raggiunto un accordo con Bpm per la costituzione di una Fondazione, destinata a salvaguardare la qualità dei servizi. L’appuntamento è in Fiera per sabato prossimo, i sindacati sono fiduciosi perché il futuro delle due banche passa dalla fusione.