Immigrati: il Pil stranieri in Italia vale 127 miliardi

Roma – Secondo i dati presentati dalla Fondazione Leone Moressa nel suo Rapporto annuale sull’economia dell’immigrazione il Pil prodotto dagli stranieri nel nostro Paese è pari a 127 miliardi di euro. Il pianeta immigrazione produce 11 miliardi di contributi previdenziali ogni anno, 7 miliardi di Irpef e pesa per il 2% sulla spesa pubblica italiana. Nel nostro Paese al 1 gennaio 2016 vivono oltre 5 milioni di stranieri, ovvero l’8,3% della popolazione totale. Per lo più giovani: nel 2015, gli italiani in età lavorativa rappresentano il 63,2%, mentre tra gli stranieri la quota raggiunge il 78,1%. Gli anziani, invece, sono il 23,4% tra gli italiani e solo il 3% tra gli immigrati. Oltre la metà del “Pil dell’immigrazione” deriva dal settore dei servizi (50,7%), l’incidenza maggiore si registra nella ristorazione dove gli stranieri producono il 19% della ricchezza. Il 47% degli immigrati è occupato (contro il 36% della popolazione italiana), ma nella maggior parte dei casi (66%) si tratta di lavori a bassa qualifica. Questo si traduce in differenze di stipendio e reddito molto alte. Solo di Irpef la differenza pro capite tra italiani e stranieri è di 2 mila euro. Non solo. Ma gli stranieri sono anche contribuenti, nel 2014 i loro contributi previdenziali hanno raggiunto quota 10,9 miliardi. A questo va aggiunto il gettito Irpef complessivo versato dagli immigrati (l’8,7% del totale dei contribuenti) pari a 6,8 miliardi. Molti tra loro poi fanno impresa: nel 2015 si contano 656mila imprenditori immigrati (principalmente da Marocco, Cina e Romania) e 550mila imprese a conduzione straniera (il 9,1% del totale). Gli extracomunitari pensionati sono circa 71mila e i comunitari dell’Europa dell’Est circa 25mila. Quindi i pensionati stranieri sono solo 100mila, mentre i pensionati totali oltre 16 milioni. Secondo la Fondazione Leone Moressa, il costo degli stranieri sia inferiore al 2% della spesa pubblica.