Oil&nonoil-S&TC: a Verona la filiera distribuzione carburanti

Verona – Dal deposito di benzina, gasolio e il loro trasporto, fino alla stazione di rifornimento e ai servizi collegati di bar e autolavaggio, senza tralasciare il futuro, con gas naturale liquefatto, biometano, motori elettrici e a idrogeno. Dall’11 al 13 ottobre, con la 11ª edizione di Oil&nonoil-S&TC, la Fiera di Verona torna punto di riferimento in Italia per tutta la filiera della distribuzione carburanti. Si tratta di un settore che in Italia conta 22mila impianti e che ha visto nel 2015 il rilascio di oltre 750 nuove autorizzazioni. Un segnale positivo, nonostante la riorganizzazione nel comparto e la leggera frenata dei consumi di carburante (-1%) registrata nel 2015, fermi a 7,8 milioni di tonnellate. Oil&nonoil-S&TC si conferma la manifestazione b2b più rappresentativa per il comparto, con 140 espositori che vedono riunite nel padiglione 6 le principali aziende leader nel campo dei sistemi di erogazione e gestione, stoccaggio e movimentazione dei carburanti e autolavaggio, con le ultime innovazioni tecnologiche presentate in anteprima. “Acquisendo il marchio di Oil&nonoil-S&TC nel 2012, Veronafiere ha scelto di puntare su un settore strategico – spiega Claudio Valente, vicepresidente della Fiera di Verona –. Non dobbiamo dimenticare che fino al 2050 i prodotti petroliferi soddisferanno ancora oltre l’80% del fabbisogno di energie del settore trasporti ma allo stesso tempo è necessario guardare al futuro, investendo in una mobilità sempre più sostenibile”. Per questo, oltre alla parte espositiva e agli incontri business, Oil&nonoil-S&TC diventa il momento dove fare il punto sull’evoluzione in atto con più di 30 seminari in programma nelle tre giornate di fiera. Sotto la lente non soltanto la razionalizzazione e le trasformazioni della rete distributiva e dell’extra rete, ma tematiche legate a normative e fiscalità, cambiamenti del mercato, legalità, spinta all’automazione. I dati di immatricolazione in Europa del primo semestre 2016 sono incoraggiati, vedono i veicoli ibridi (+25%) ed elettrici (+17%) superare quelli a gas (-21%) e, soprattutto, alla luce delle specificità del parco mezzi italiano, primo in UE per alimentazione a Gpl e metano e secondo per motori ibridi.