Lavoro: stress e rischio, convegno Cgil-Cisl-Uil (1)

Sesto S. Giovanni (Mi) – Grande partecipazione al convegno sullo “Stress da lavoro correlato”, organizzato da Cgil,Cisl, Uil della Lombardia, aperto da una relazione di Paola Gilardoni, segretario regionale Cisl Lombardia. Gilardoni ha messo in luce il forte impegno unitario del sindacato in Lombardia su salute e sicurezza, per la piena applicazione delle normative in materia e per la formazione permanente delle lavoratrici e dei lavoratori. Ha sottolineato come le forme e le modalità del lavoro siano sollecitate da profonde trasformazioni, come il contesto sociale sia sempre più complesso. E dunque il processo di valutazione del rischio stress lavoro correlato è un’attività complessa e dinamica, che richiede l’assunzione di un modello partecipativo. In quest’ottica, il rappresentante per la sicurezza assume una funzione fondamentale, strategica. E’ una risorsa preziosa per tutto il processo valutativo dei rischi, e del rischio stress lavoro correlato. Non solo. Aiuta ad accompagnare la gestione di piani di intervento per l’eliminazione o riduzione dei rischi e più in generale per la promozione del benessere dei lavoratori. L’investimento in prevenzione richiede strategia, programmazione pianificazione dei molteplici interventi. Le linee guida relativamente al coinvolgimento del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza nella valutazione della gestione dello stress lavoro correlato approvate lo scorso mese di luglio devono quindi rientrare in un sistema di prevenzione e gestione della sicurezza in azienda. Raffaele Latocca, in qualità di medico del lavoro, ha spiegato come crescono le cause dello stress, spesso legate all’intensificazione del lavoro, all’invecchiamento della popolazione, allo sviluppo delle malattie professionali e ad altri fattori che cambiano il paradigma della patologia. La valutazione non può essere meccanicistica e implica tempi di conoscenza lunghi. Un ruolo fondamentale è quello dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza. Vanno consultati per contribuire non a prendere decisioni ma ad orientarle. La dottoressa Maria Rosaria Spagnuolo di Assolombarda ha sottolineato che dobbiamo sperimentarci su cose nuove: il tema dell’invecchiamento, la valutazione di genere.