Cgil: caso Cicardi, sanità in sofferenza

Milano – Anche la vicenda di Marco Cicardi, ordinario di Medicina all’Università Statale di Milano e ormai ex direttore del dipartimento di Medicina dell’ospedale Luigi Sacco, fa rimbombare lo stallo in cui versa la riforma del sistema socio sanitario regionale. Il medico è stato rimosso dall’incarico di direttore per aver criticato la riforma sanitaria lombarda in un’intervista pubblicata sul Corriere della Sera. Senza entrare nel merito del discutibile provvedimento disciplinare per “violazione del ‘rapporto fiduciario’” con l’azienda ospedaliera, di cui si legge oggi sulla stampa, vogliamo qui ribadire le difficoltà che stanno vivendo ormai da tempo le diverse professionalità coinvolte dal ridisegno delle strutture del welfare. Sono tanti i problemi rimasti ancora insoluti da che sono state costituite le aziende sociosanitarie territoriali (Asst) e le agenzie di tutela della salute (Ats): dai nuovi modelli organizzativi alla valutazione dei fabbisogni dei cittadini, cui dovrebbe conseguire un adeguato piano assunzioni del personale, e alla stabilizzazione dei tanti precari. Dall’avvio dei presidi ospedalieri territoriali (Pot) all’accorpamento degli enti, cui non sono ancora seguiti modelli uniformi di funzionamento. Per questo torniamo con forza a chiedere a Regione Lombardia di riaprire da subito il confronto, sia con le organizzazioni sindacali della dirigenza medica che con quelle delle lavoratrici e dei lavoratori del comparto.