Ecare: oltre 200 posti di lavoro a rischio

Milano – 211 sono gli esuberi dichiarati dalla società Ecare su un totale di circa 2000 dipendenti a livello nazionale. L’azienda – spiega una nota sindacale –  che fino al 2015 era controllata dalla società Astrim (il cui presidente è Alfio Marchini), nei primi mesi del 2016 è stata acquisita dalla Olisistem ITQ Consulting S.p.A., che ad oggi è l’unico azionista. Il piano di rilancio dell’azienda, inizialmente descritto in termini non traumatici e di sviluppo, si sta invece concretizzando nel modo più brutale, con il licenziamento del 10% dei lavoratori. Tutti i centri dell’azienda vengono coinvolti, da Milano a Torino, da Roma a l’Aquila, fino a Bari. Già nel 2014, una procedura di licenziamento collettivo sulla sede di Milano, che vedeva inizialmente coinvolti tutti i 500 lavoratori della sede, si era chiusa, dopo una lunga trattativa sindacale, con un accordo di cassa integrazione che aveva portato alla riduzione del personale a circa 250 unità. Per restare alla sede meneghina, gli esuberi dichiarati sono 86, numero che porterebbe al pressoché definitivo smantellamento di una sede che, solo nel 2010, contava circa 1300 lavoratori occupati. Le motivazioni di tale decisione risiederebbero in un calo di volumi legato principalmente alle commesse di Acea, Vodafone e Lottomatica. Le organizzazioni sindacali si sono già mosse verso i committenti richiedendo anche un incontro urgente al Ministero dello Sviluppo Economico, al fine verificare e chiarire le motivazioni di tali cali di volumi, che non parrebbero giustificare una dichiarazione di esuberi. Già la prossima settimana, martedì 19 luglio, inizieranno gli incontri di confronto tra l’azienda e le organizzazioni sindacali.