Roma – Allarme della Filcams Cgil sui lavoratori stagionali nel turismo. “Baristi, marinai di salvataggio, cuochi, camerieri, lavapiatti, maitre, cameriere ai piani, facchini, receptionist, animatori e portieri di notte. Sono circa 400mila i lavoratori stagionali che a partire da maggio hanno iniziato a prestare il loro servizio, forse a condizioni di lavoro ancora peggiori che in passato. Se da un lato infatti sembra finalmente che il settore del turismo ricominci a crescere dall’altro si continua a non dare la giusta attenzione al lavoro e ai lavoratori. Contratti nazionali scaduti e ancora non rinnovati, trattative ferme (Federterme – Aica Federturismo Confindustria, Fipe e Fiavet Confcommercio, Angem e Aci), revisione peggiorativa della Naspi – nuova assicurazione sociale per l’impiego – e del lavoro accessorio, i voucher. A preoccupare la Filcams Cgil “oltre al peggioramento dei requisiti per l’accesso alla Naspi, l’incremento della diffusione dei voucher sempre più utilizzati, spesso impropriamente”. “Dal 2014 al e 2015, secondo i dati dell’Inps, la vendita dei voucher è più che raddoppiata (+66%), in particolare l’aumento più significativo è stato nei settori del turismo, commercio e servizi”. Nel primo quadrimestre del 2016, spiega ancora il sindacato della Cgil “sono stati venduti 43,7 milioni di voucher con un incremento, rispetto allo stesso periodo del 2015, del 43,1%. Gli ultimi interventi del Governo volti a limitarne gli abusi non paiono sufficienti ad invertire la tendenza di utilizzare i “buoni lavoro” per giustificare il lavoro nero”. “L’industria turistica è troppo importante per l’economia e lo dimostra la seppur fragile ripresa degli ultimi mesi. Noi chiediamo confronto e sedi negoziali in cui mettere in campo le nostre idee a partire dalla Carta del Turismo della Filcams che abbiamo licenziato recentemente. Tutti, a partire dal Governo, debbono fare la loro parte.”