Auser: telefonia sociale, al centro la persona (1)

Sesto San Giovanni (Mi) – Il “Filo d’Argento” è ormai diventato un brand di Auser ed è una realtà unica che comprende sia la telefonia sociale che la presa in carico dei bisogni espressi dagli utenti: tutto ruota attorno al numero verde gratuito 800995988 – con riconoscimento automatico della zona di chiamata e conseguente risposta dal punto di ascolto più vicino all’utente – oltre ovviamente ai recapiti delle singole sedi locali. In Lombardia sono attive 460 associazioni locali, che registrano complessivamente circa 80.000 soci di cui quasi 6.000 sono volontari che ogni giorno si prestano per poter erogare servizi quali accompagnamento protetto a visite e terapie, consegna di spesa e farmaci, compagnia telefonica e domiciliare, segretariato sociale e molto altro. “La telefonia sociale è nata nel 2004 come Progetto Aquilone a Legnano, Milano e Monza come sperimentazione – spiega Rosa Romano, componente della presidenza di Auser Regionale Lombardia. Nel primo anno si ottennero 3549 contatti, l’anno successivo si fu in grado anche di stilare un profilo dell’utenza che sostanzialmente non è cambiato negli anni: prevalentemente donne, oltre i 75 anni e, dato importante, per i tre quarti non in carico alle istituzioni: ecco i cosiddetti bisogni inespressi. Negli anni il sistema di telefonia e presa in carico è stato rinominato Filo d’Argento, si è esteso a tutta la regione con una crescita media annua di 2770 utenti e ora è una realtà concreta, complessa ed efficientissima”. Le novità introdotte sono la geolocalizzazione (permette di organizzare i trasporti in maniera strategica e, dunque, più ecologica), la telefonia attiva per la compagnia telefonica e la videotelefonia, oltre ai monitoraggi su richiesta a scopo preventivo (per vaccinazioni, emergenza caldo, somministrazione di medicinali). “La videotelefonia – aggiunge Romano – ha un aspetto non secondario, cioè spinge l’anziano solo a non trascurarsi: per apparire in video vorrà lavarsi, vestirsi e pettinarsi bene, non passerà la giornata in pigiama. La telefonia è diventata anche cabina di regia per coordinare reti d’aiuto, supporto allo sportello welfare, notevole mezzo per la raccolta di dati sul territorio”.