Istat: 1° trimestre 2016, 242mila occupati in più (su base annua)

Roma – Nel primo trimestre del 2016 l’economia italiana è cresciuta ad un ritmo lievemente superiore a quello registrato nella seconda metà dello scorso anno. L’aumento del Pil, pari allo 0,3% su base congiunturale e all’1% in termini tendenziali, si caratterizza con un crescente utilizzo di lavoro: le ore complessivamente lavorate aumentano dello 0,5% sul trimestre precedente e del 2,1% su base annua. Tale aumento coinvolge tutti i principali settori economici, ad eccezione delle costruzioni. Dal lato dell’offerta di lavoro, nel primo trimestre del 2016 l’occupazione complessiva cresce lievemente rispetto al trimestre precedente, dopo la leggera diminuzione nel quarto, ma con dinamiche notevolmente differenziate tra le diverse tipologie occupazionali: il consistente aumento dei dipendenti a tempo indeterminato è bilanciato dal calo dei dipendenti a termine e dalla stabilità degli indipendenti. Divaricazioni si osservano anche in relazione alle dinamiche degli occupati per classe di età, con un aumento per i 50-64enni a fronte di lievi diminuzioni per i 15-34enni e per i 35-49enni. Le tendenze più recenti, misurate dai dati mensili relativi ad aprile 2016 al netto della stagionalità, registrano un miglioramento dei livelli occupazionali, con una crescita complessiva degli occupati per il secondo mese consecutivo. Le dinamiche tendenziali manifestatesi tra il primo trimestre del 2015 ed i primi tre mesi dell’anno in corso hanno determinato una crescita complessiva di 242 mila occupati su base annua, con un contributo decisivo dell’occupazione dipendente a tempo indeterminato (+341 mila), a fronte della sostanziale stabilità di quella a termine e del calo degli indipendenti, concentrato tra i collaboratori e gli autonomi senza dipendenti. L’incremento è maggiore per il lavoro a tempo parziale, soprattutto quello di tipo volontario, ma prosegue anche la risalita del tempo pieno. Inoltre, su base annua l’occupazione aumenta in particolare per gli uomini, nelle regioni settentrionali, per gli over 50, per i laureati e per gli stranieri.