Apam (albergatori) 3: offerta di qualità e tutela del lavoro

Apam (albergatori) si pone l’obiettivo di una regolamentazione efficace della home sharing economy. La Regione Lombardia, la prima in Italia – un passo importante sottolineano Apam e Confcommercio Lombardia – confermando i contenuti della recente legge regionale, proprio pochi giorni fa ha pubblicato la modulistica sugli schemi di comunicazione per chi offre alloggio in case e appartamenti per vacanze e affitti turistici brevi. Apam, oltre al decalogo di regole da osservare, propone di prendere esempio dai Paesi che da tempo si sono dati una disciplina. “La concorrenza sia leale tra chi, come gli albergatori, ha molti obblighi normativi da seguire e chi, invece, non li ha. Il turismo è tra i settori a più alta intensità di mano d’opera ed è importante garantire i livelli occupazionali e le esperienze professionali maturate” afferma Maurizio Naro, presidente dell’Associazione. “Oggi in Italia – spiegano all’Apam – il più grande operatore online degli ‘short term rentals’, che offre più di 100mila posti letto, ha un numero di dipendenti pari a quello di un solo hotel di medie dimensioni (con meno di 250 camere)”. C’è anche un problema di tutela del lavoro, sottolineano gli esponenti dell’Apam: per gestire 50 camere d’albergo occorrono almeno 30 lavoratori qualificati, per gestire 30 appartamenti in affitto turistico bastano 3 persone in grado di gestire informazioni elementari.