Cgil: per Nokia piano industriale di soli tagli

Roma – Al Mise si è svolto un incontro tra il coordinamento nazionale delle Rsu Nokia e Alcatel Lucent, le organizzazioni sindacali e la direzione della Nokia per conoscere il piano industriale della nuova azienda, nata dall’acquisizione di Alcatel Lucent da parte della multinazionale finlandese. La direzione aziendale ha ribadito nuovamente l’importanza di un’acquisizione che ha determinato la nascita di un operatore di tlc che sarà in grado di competere con Ericsson e Huawei e si è concentrata sugli effetti operativi delle cosiddette “sinergie” che dovranno produrre circa 900 milioni di euro di riduzione di costi. Sinergie che dovrebbero creare efficienza e che si tradurranno, per l’Italia, nel taglio di 219 posti di lavoro, 119 per la former Alu e 100 per la former Nokia, che l’azienda ha dettagliato rispetto ai vari business group. Si è parlato molto poco, invece, della “strategia specifica sul sistema paese” e degli investimenti, elementi essenziali per valutare il piano di riorganizzazione. L’azienda ha inoltre manifestato la volontà di gestire gli esuberi in maniera non traumatica ma ha evidenziato che l’unico ammortizzatore sociale possibile sarebbe la cassa integrazione straordinaria. Per Roberta Turi, segretaria nazionale della Fiom-Cgil, “l’azienda si è presentata ancora una volta con un piano fatto solo di tagli e che non fornisce chiarezza rispetto a come la multinazionale voglia rilanciarsi nel nostro paese e con quali investimenti. L’unica cosa certa è che continua un processo di riduzione del perimetro di attività svolte oggi in Italia che avrà un impatto soprattutto sulla parte Ip/Optical networks e sul mobile. È fondamentale – conclude – che il neoministro incontri i vertici Nokia per convincerli a ridurre gli effetti delle sinergie a fronte dell’impegno del paese ad investire sulla banda ultralarga”. La riunione è stata aggiornata al 7 giugno, per poter entrare ancora nel merito del piano strategico di Nokia per l’Italia.